Circa 180 tifosi del Napoli sono stati fermati, identificati e costretti ad abbandonare la città di Eindhoven dalle autorità di polizia olandesi nelle ore precedenti la partita di Champions League contro il PSV. I tifosi, giunti in Olanda regolarmente, hanno riferito di aver subito perquisizioni e di aver visto annullare i propri biglietti d’ingresso allo stadio senza che fosse stato compiuto alcun reato. L’episodio solleva questioni riguardanti le procedure di pubblica sicurezza durante gli eventi sportivi internazionali.

Uno dei tifosi, Fabio, contattato telefonicamente dall’agenzia Ansa, ha fornito una dettagliata ricostruzione dei fatti

Il gruppo, composto da sostenitori azzurri con età media di 50 anni e provenienti in particolare dalla zona flegrea, era giunto in città in auto. L’intenzione dichiarata era quella di recarsi a bere una birra prima dell’incontro di calcio di massima competizione europea in programma la sera stessa.

L’incidente si è consumato all’ingresso di un parcheggio pubblico

“Siamo arrivati in città – ha raccontato Fabio – volevamo andare a bere una birra quando, dopo essere entrati in un parcheggio la polizia ci ha circondati impedendoci di poterci allontanare”. Secondo la testimonianza, gli agenti hanno quindi proceduto con le perquisizioni personali e l’identificazione di tutti i membri del gruppo. L’operazione è avvenuta senza che, a loro dire, fosse stato compiuto alcun atto violento o di disturbo.

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La situazione è degenerata dopo le prime formalità

“Quando sembrava che tutto fosse finito – ha proseguito il tifoso – ci hanno letteralmente deportati in un ufficio di polizia locale”. All’interno della stazione di polizia, il gruppo è stato sottoposto a interrogatorio. Le dichiarazioni sono state raccolte senza la presenza di un legale, come confermato dalla fonte. Al termine di questa fase, le autorità olandesi hanno emesso un provvedimento amministrativo che imponeva l’abbandono immediato del territorio cittadino.

La misura ha comportato l’annullamento automatico dei biglietti per la partita, già regolarmente acquistati dai tifosi. Le spese sostenute per i biglietti non verranno rimborsate. “Abbiamo speso soldi, non abbiamo fatto nulla e ciononostante non ci è stato concesso di vedere la partita” ha affermato Fabio, definendo l’accaduto “scandaloso”. Durante gli interrogatori, gli agenti olandesi avrebbero anche minacciato di segnalare l’accaduto alle autorità italiane, suggerendo l’applicazione di un daspo (divieto di accedere a eventi sportivi) nei loro confronti.

L’episodio si inserisce in un contesto di elevate misure di sicurezza predisposte dalle forze dell’ordine olandesi per la partita di alto profilo. Tuttavia, la gestione del gruppo di tifosi, che si dichiara estraneo a comportamenti penalmente rilevanti, pone interrogativi sulle procedure di allontanamento e sulle conseguenze per i cittadini. La vicenda è stata portata a conoscenza dell’Uefa, l’organo governativo del calcio europeo, che di norma monitora gli incidenti di natura extracalcistica che coinvolgono i tifosi nelle competizioni sotto la sua giurisdizione.

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Al momento, non risultano dichiarazioni ufficiali da parte della Polizia olandese sulle specifiche motivazioni che hanno portato all’identificazione di massa e al successivo provvedimento di allontanamento. La dinamica completa dell’evento e le valutazioni delle autorità competenti sono al centro dell’attenzione delle istituzioni sportive e delle associazioni dei tifosi.

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