Un investigatore fuori dagli schemi, una Genova sospesa tra luce e ombra e una narrazione che scardina i cliché. La serie tv Petra, con Paola Cortellesi, non è solo un poliziesco. È un ritratto audace di una donna che sceglie di vivere secondo le sue regole.
Andata in onda per la prima volta nel 2020 su Sky e in streaming su Now, la produzione ha conquistato il pubblico. La sua riproposizione in chiaro su TV8 ne ha ulteriormente ampliato il successo. Questo fenomeno narrativo merita di essere esplorato in ogni suo aspetto.
La trama: un’indagine dentro e fuori dalla scena del crimine
Petra è una serie televisiva italiana diretta da Maria Sole Tognazzi. La produzione è ispirata alle indagini di Petra Delicado, personaggio nato dalla penna della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett. La serie trasporta le avventure dell’investigatore dalla Spagna a Genova.
La città portuale italiana, come affermato dall’interprete Paola Cortellesi, è stata scelta per le sue mille sfumature. Questa ambientazione spazia dai quartieri più malfamati alle zone ricche di bellezza e cultura.
La trama segue Petra Delicato, un’ex avvocata di successo. La donna decide di abbandonare la sua carriera forense, lo studio e due matrimoni alle spalle. Il suo obiettivo è cercare una via diversa e più autentica per se stessa. Dal tranquillo archivio della squadra mobile, ottiene l’opportunità di passare all’azione.
Diventa così un ispettore sul campo. In ogni caso che affronta, Petra mette in scena e allo stesso tempo smantella alcuni stereotipi radicati sulla figura femminile. Le sue indagini sono un viaggio nel crimine ma anche una riflessione sociale.
I personaggi: un cast che dà vita a relazioni complesse
Il cuore della serie batte grazie ai suoi personaggi profondi e ben caratterizzati. Petra Delicato, interpretata da Paola Cortellesi, è una figura multidimensionale. È una donna forte, intelligente e ferocemente indipendente. Tuttavia, non nasconde una fragilità di fondo che la rende umana.
Pensa che l’amore sia sopravvalutato e preferisce la sua solitudine alla falsità dei compromessi. Il suo rifiuto del conformismo e dei riti sociali la rende un personaggio unico nel panorama televisivo italiano.
Al suo fianco opera il vice ispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi. I due formano una coppia investigativa atipica. Il loro è un rapporto professionale che si trasforma in un legame umano molto forte. Questo legame li unisce e li contrappone continuamente.
La loro dinamica è fatta di scontri, rispetto reciproco e una crescente complicità. Completano la squadra il commissario Pessone, interpretato da Antonio Zavatteri, e il capo della squadra mobile Corona, nel ruolo di Riccardo Lombardo.
Il mondo personale di Petra è segnato dalle figure dei suoi due ex mariti. Lorenzo, il primo, è un barista interpretato da Simone Liberati. Nicola, il secondo, ha il volto di Diego Ribon. La serie esplora i rapporti con i suoi ex coniugi senza cadere in facili drammatizzazioni. Mostra invece relazioni complesse che contribuiscono a definire il percorso di crescita e di auto-analisi dell’ispettrice.
Un noir mediterraneo che sfida le convenzioni
Petra può essere ricondotta con precisione entro i canoni del noir mediterraneo. Questo sottogenere si distingue per diversi elementi caratteristici. L’ambientazione non è più uno sfondo neutro, ma un personaggio attivo della storia. Genova, con il suo porto, il suo mare e i suoi caruggi, è fondamentale. La luce, i colori e l’atmosfera della città influenzano il tono delle indagini e lo stato d’animo dei personaggi.
La serie utilizza il genere poliziesco come una lente per osservare la società contemporanea. Attraverso lo sguardo anticonformista di Petra, la narrazione affronta temi come l’emancipazione femminile. Esplora la solitudine volontaria, la ricerca di un’identità al di là dei ruoli prestabiliti e l’ipocrisia sociale.
L’approccio della regia di Maria Sole Tognazzi è misurato e caratterizzato da uno stile visivo pulito. Le inquadrature valorizzano gli ambienti e i momenti di introspezione dei personaggi.
La forza della serie risiede nella sua capacità di bilanciare momenti di tensione investigativa con altri di profonda umanità. I casi criminali sono avvincenti e ben costruiti. Tuttavia, è l’evoluzione del personaggio di Petra e delle sue relazioni a tenere incollato lo spettatore.
La performance di Paola Cortellesi è unanimemente riconosciuta come uno dei pilastri del successo della serie. L’attrice conferisce a Petra una combinazione unica di sarcasmo, intelligenza e vulnerabilità. Il risultato è un ritratto indimenticabile di una donna moderna che ha il coraggio di essere se stessa, a qualsiasi costo.




























