In un’epoca di crescente instabilità globale, la Germania sta avviando una trasformazione storica della sua politica di difesa. Il ministro della Difesa ha presentato un piano ambizioso per potenziare le forze armate, incrementando gli effettivi e dotandosi di tecnologie d’avanguardia come i droni kamikaze.

Questo percorso, però, non è privo di ostacoli e sta incontrando significative resistenze all’interno del parlamento tedesco, il Bundestag. Il dibattito sul futuro militare della Germania coinvolge questioni cruciali, dal reclutamento di nuove generazioni di soldati alle implicazioni etiche dell’uso di armi autonome.

L’obiettivo principale è aumentare il numero di soldati attivi dagli attuali 180 mila a 260 mila entro i primi anni del 2030

Questo sforzo si inserisce negli sforzi di rafforzamento della sicurezza europea e nel raggiungimento dei nuovi requisiti fissati dalla Nato. La Germania, dopo aver abolito il servizio militare obbligatorio nel 2011, ha faticato a mantenere i propri organici. Il nuovo modello proposto dal ministro si basa inizialmente sul reclutamento volontario per incrementare il numero di soldati e riservisti. Tuttavia, questo approccio deve fare i conti con la realtà di convincere i giovani a intraprendere la carriera militare.

Il dilemma della leva obbligatoria in Parlamento

Il piano di riforma incontra ostacoli politici all’interno dello stesso Bundestag. Il ministro Pistorius deve affrontare resistenze da parte di legislatori, inclusi membri del suo stesso partito, i socialdemocratici, e alcuni conservatori. Il cuore del dibattito parlamentare ruota attorno alle modalità di reclutamento. Nonostante le difficoltà, il ministro si è detto fiducioso che la coalizione di governo riuscirà a trovare un accordo per far entrare in vigore la legge all’inizio del prossimo anno. La ricerca di un compromesso è fondamentale per la riuscita dell’intero progetto di modernizzazione.

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Convincere i giovani ad arruolarsi

La strategia del ministro Pistorius punta a motivare le giovani generazioni con argomenti concreti. Come ha spiegato in un’intervista, l’importanza di avere un esercito robusto rappresenterebbe un deterrente “contro nazioni come la Russia”. Per questo motivo, ha respinto l’idea di una lotteria per la coscrizione obbligatoria, uno strumento previsto in passato. Il ministero non intende puntare su soldati “privi di motivazione”, ma su giovani che abbiano il piacere di tutelare la Patria. L’obiettivo è costruire una forza armata professionale e altamente motivata, piuttosto che basata su un obbligo percepito come impopolare.

Un elemento fondamentale del piano è l’istituzione di test medici universali per i giovani uomini. Questo processo di valutazione è ritenuto essenziale per la preparazione nazionale. In uno scenario di crisi o attacco, la Germania potrebbe determinare rapidamente “chi è operativamente in grado di proteggere la Patria e chi non lo è”. Questo sistema eviterebbe preziose perdite di tempo in una situazione di emergenza, ottimizzando la mobilitazione delle risorse umane.

La corsa alla tecnologia dei “droni kamikaze”

Parallelamente all’aumento del personale, la Germania sta recuperando il ritardo tecnologico. Un’area di forte interesse è quella dei droni monouso, spesso chiamati “droni kamikaze”. Questa tecnologia si è dimostrata cruciale nel conflitto in Ucraina, essendo utilizzata intensamente da entrambe le parti in campo. L’acquisizione di questi armamenti ha suscitato polemiche in Germania, poiché alcuni politici le associano storicamente alle esecuzioni extragiudiziali mirate compiute in passato. Il Ministero della Difesa sta quindi procedendo con una fase di test che coinvolge tre diverse aziende e che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.

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Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, i contratti potrebbero valere circa 300 milioni di euro ciascuno. Le aziende coinvolte sono le start-up della difesa Helsing e Stark, e il colosso Rheinmetall. Tuttavia, il ministro Pistorius ha precisato che nessun accordo definitivo è stato ancora raggiunto. L’assegnazione dei contratti dipenderà interamente dall’esito della fase di prova. Solo dopo sarà presentata una proposta di regolamento al parlamento per l’approvvigionamento finale.

Un test segreto e risultati contrastanti

Il quotidiano tedesco Bild ha rivelato dettagli esclusivi su un test segreto svoltosi a fine ottobre. L’esercitazione si è tenuta presso il campo di addestramento della Bundeswehr a Münster, in Bassa Sassonia. Secondo quanto riportato, le aziende Helsing e Stark hanno presentato i loro droni in un test pratico, per un totale di 19 voli di prova. Durante i test, i droni avrebbero dovuto colpire un bersaglio senza testate esplosive. Mentre tutti i 17 voli di prova di Helsing hanno avuto successo, il drone di Stark avrebbe mancato il bersaglio due volte. Secondo le informazioni, l’azienda Rheinmetall non si è presentata affatto al test.

Nonostante l’esito non omogeneo dei test, una mossa del ministero ha sorpreso gli osservatori. “Incredibilmente – scrive il Bild –, solo pochi giorni dopo tutti e tre i fornitori hanno ricevuto dal Ministero federale della difesa l’impegno di fornire droni kamikaze del valore di 300 milioni di euro ciascuno”. Questa decisione solleva interrogativi sui criteri di selezione e sulla strategia di acquisizione del ministero, in un contesto di competizione tecnologica serrata.

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Le iniziative della Germania riflettono una crescente consapevolezza della necessità di investimenti significativi nel campo della Difesa. Come potenza economica centrale dell’Unione europea, il suo impegno è cruciale non solo per rispettare gli impegni Nato, ma anche per rafforzare il deterrente complessivo a livello continentale. Il dibattito in corso rappresenta un complesso ingranaggio politico che cerca di modernizzare le difese nazionali. La Germania sta cercando di bilanciare la necessità di nuove truppe volontarie con l’acquisizione di strumenti avanzati, affrontando resistenze sia sul fronte del bilancio che su quello etico. Il percorso verso un nuovo modello di difesa è appena iniziato e il suo esito avrà ripercussioni profonde sulla sicurezza europea.

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