Un incendio domestico divampato nella stanza dove dormiva una bambina di 6 anni, causato da una sigaretta elettronica lasciata in carica, ha avuto un esito mortale. Nonostante la presenza di diversi adulti in casa, le fiamme e il fumo denso hanno impedito il salvataggio della piccola. Questa tragedia getta una luce cruda su un pericolo spesso sottovalutato, trasformando un dispositivo di uso comune in una minaccia letale all’interno delle mura domestiche.
Una bambina di 6 anni, Chamiah Brindley, è morta la notte del 10 settembre 2024 in un incendio divampato in casa a Leicester, nel Regno Unito. Le fiamme sono partite dalla soffitta, dove la piccola, affettuosamente chiamata Miah, stava dormendo.
Nonostante in casa fossero presenti dieci adulti e altri tre bambini, che sono riusciti a mettersi in salvo, nessuno è potuto entrare nella stanza di Miah per soccorrerla. I genitori, dopo aver sfondato la porta, sono stati respinti dal fumo denso e dalle fiamme che hanno reso impossibile qualsiasi tentativo di salvataggio. La bambina è stata dichiarata morta soli 20 minuti dopo lo scoppio dell’incendio.
Lunedì 6 ottobre 2025, un’inchiesta ha stabilito con certezza che l’origine dell’incendio è da attribuire a una sigaretta elettronica lasciata in carica nella stanza. Le indagini hanno rivelato che nella soffitta erano presenti otto sigarette elettroniche. Gli investigatori non hanno ancora stabilito la provenienza di tutti questi dispositivi. Subito dopo il fatto, le autorità avevano arrestato una ragazza di 14 anni in relazione all’incidente. Tuttavia, alla luce delle ultime indagini, la ragazza non dovrà affrontare ulteriori provvedimenti.
Questa tragedia evidenzia un rischio concreto legato alla sicurezza di questi dispositivi. Caricare una sigaretta elettronica, un gesto quotidiano per milioni di persone, può in determinate condizioni innescare un cortocircuito o un surriscaldamento delle batterie agli ioni di litio, specialmente se si utilizzano caricabatterie non originali o di bassa qualità.
Il fatto che l’incendio sia divampato di notte, in una stanza dove tutti dormivano, ha moltiplicato la pericolosità della situazione, riducendo drasticamente il tempo disponibile per la fuga. La presenza di più dispositivi nella stessa stanza ha potenzialmente aumentato il carico di combustibile, alimentando le fiamme.
Per evitare che simili incidenti si ripetano, è fondamentale seguire regole di sicurezza precise. È buona norma non caricare mai i dispositivi durante la notte o quando non si è in casa. I dispositivi vanno sempre posizionati su superfici dure e non infiammabili, lontano da materiali combustibili come coperte, cuscini o tende, e mai sul letto.
È essenziale utilizzare esclusivamente il caricabatteria originale fornito dal produttore, evitando prodotti economici o contraffatti. È importante non lasciare le sigarette elettroniche in carica per periodi eccessivamente lunghi e controllarle periodicamente per rilevare eventuali surriscaldamenti anomali. Infine, è fondamentale avere in casa un rilevatore di fumo funzionante che possa dare un allarme tempestivo.
La morte della piccola Chamiah Brindley è un dramma con conseguenze irreversibili per la sua famiglia. Questo evento non è solo una terribile disgrazia privata, ma un monito per tutta la comunità sull’importanza della prevenzione.
Le indagini hanno fornito una risposta chiara sulle dinamiche tecniche dell’incendio, ma non potranno mai colmare il vuoto lasciato dalla bambina. La storia di Miah ricorda con drammatica forza che la sicurezza all’interno delle proprie case non può mai essere data per scontata e che la consapevolezza nell’uso degli oggetti di tutti i giorni è la prima forma di protezione.




























