Un’esplosione devastante ha causato la morte di tre carabinieri e il ferimento di altre 15 persone durante un’operazione di sgombero a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. L’episodio è avvenuto in una cascina dove le forze dell’ordine stavano eseguendo un decreto di perquisizione. Le prime ricostruzioni indicano che all’interno dell’abitazione era stato diffuso gas, attivato deliberatamente poco prima dell’accesso dei militari. Due fratelli, sospettati di aver causato la deflagrazione, sono stati fermati, mentre un terzo è latitante.
L’operazione, congiunta tra Carabinieri e Polizia di Stato, si è trasformata in una tragedia in pochi istanti. L’obiettivo era una perquisizione nella cascina, autorizzata dalla magistratura, anche per il ritrovamento di bottiglie molotov. Nonostante le precauzioni, l’esito è stato catastrofico. I presenti hanno riferito di aver percepito un forte odore di gas subito dopo l’accesso forzoso all’appartamento, seguito pochi attimi dopo da una violenta deflagrazione. L’esplosione ha causato il crollo parziale della struttura, seppellendo i soccorritori sotto le macerie.
La dinamica dell’esplosione
La ricostruzione dei fatti punta verso una trappola mortale. Secondo le indagini, qualcuno all’interno dell’abitazione ha attivato una bombola di gas proprio nel momento in cui le forze dell’ordine stavano per irrompere. Questo gesto ha saturato gli ambienti di gas, creando le condizioni per la deflagrazione. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha definito l’episodio “drammatico e tragico”, sottolineando la pericolosità insita in certe operazioni. Le due persone titolari dell’appartamento, secondo le prime informazioni, si sono allontanate dalla zona poco prima che scattasse l’irruzione.
Il bilancio, come confermato dalle autorità, è terribile. Hanno perso la vita il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. Oltre a loro, sono rimasti feriti altri militari dell’Arma, agenti di Polizia e Vigili del Fuoco giunti sul posto per prestare soccorso. Il numero totale dei feriti sale a 15, alcuni in condizioni serie.
Le indagini e i fermati
Sul posto sono immediatamente arrivate le massime autorità provinciali e regionali delle forze dell’ordine. Il procuratore capo di Verona ha avviato un’indagine per accertare le precise responsabilità. Le dichiarazioni del procuratore lasciano poco spazio ai dubbi sulla pista seguita. “Dei tre fratelli che hanno causato l’esplosione a Castel d’Azzano uno è scappato, la donna è in ospedale con ustioni, e anche l’altro fratello è ricoverato. Penso che li arresteremo”. Due dei tre fratelli sono quindi già stati fermati.
L’attenzione degli investigatori si concentra ora sulla ricerca del terzo fratello, attualmente latitante. Si sta anche lavorando per capire con esattezza la sequenza di eventi che ha portato all’attivazione della bombola del gas. L’ipotesi è che si sia trattato di un gesto volontario, finalizzato a ostacolare l’operazione delle forze dell’ordine, con conseguenze però di una gravità inimmaginabile.
Il cordoglio delle istituzioni
Le reazioni delle istituzioni al lutto sono state immediate e cariche di dolore. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso il suo “immenso dolore” per la tragedia. Nel suo messaggio, ha reso onore alla memoria dei tre carabinieri, definendoli eroi che “hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese”. Il ministro ha assicurato la vicinanza dello Stato alle famiglie delle vittime e a tutta l’Arma dei Carabinieri.
Anche il ministro Piantedosi ha commentato la drammaticità dell’accaduto, evidenziando come l’episodio segni “la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità”. Le sue parole hanno messo in luce i rischi che le forze dell’ordine affrontano quotidianamente, dove anche operazioni apparentemente routine possono nascondere insidie mortali. La ricostruzione degli eventi procede per fare piena luce su una delle pagine più tristi nella storia recente delle forze dell’ordine italiane.




























