Un cavallo è stato gravemente ferito dopo essere stato legato a un’auto e trascinato sull’asfalto nella città di Arzano. I responsabili, un ex consigliere comunale e un complice, sono stati identificati dalla Polizia Locale e denunciati alla Procura della Repubblica per i reati di maltrattamento e abbandono di animali. L’animale, posto sotto sequestro, ha riportato traumi e ferite ed è stato affidato alle cure del personale sanitario.
L’aggressione e il soccorso
I fatti si sono verificati quando il cavallo, legato con una corda a un’autovettura insieme a un altro equino, è caduto a terra durante il transito. Il conducente dell’auto, invece di prestare soccorso, si è limitato a scendere dal veicolo, ha legato l’animale già ferito a un palo della pubblica illuminazione e si è allontanato con il complice, portando con sé il secondo cavallo.
Prontamente allertati, gli agenti della Polizia Locale di Arzano, diretti dal colonnello Biagio Chiariello, sono intervenuti sul posto. Hanno trovato il cavallo, chiamato Rocky, ancora legato al palo e in evidente stato di sofferenza. Gli stessi agenti hanno allertato i soccorsi veterinari per prestare le prime cure all’animale e si sono subito messi sulle tracce dei responsabili.
L’identificazione e le conseguenze giuridiche
Le indagini della Polizia Locale hanno portato al rintraccio e all’identificazione dei due uomini coinvolti. Uno di loro è un ex consigliere comunale di Arzano, noto per diversi precedenti penali. Le dinamiche dell’accaduto, come riferito dalle forze dell’ordine, sono state confermate anche da riprese video.
Grazie alle informazioni fornite dai due fermati, gli agenti, insieme al personale dell’ASL, hanno potuto localizzare e recuperare anche il secondo cavallo, che è stato trovato in buone condizioni di salute. Entrambi gli uomini sono stati denunciati per maltrattamento e abbandono di animali e il cavardo Rocky è stato posto sotto sequestro giudiziario.
Il contesto normativo e le reazioni
L’episodio ha provocato forte indignazione nella comunità, ricevendo apprezzamenti per il lavoro delle forze dell’ordine da parte di associazioni animaliste e cittadini. Il caso riaccende i riflettori sulla necessità di un inasprimento delle pene per chi commette reati di questo tipo, un tema spesso sollevato da chi si batte per la tutela degli animali.
In un comunicato, le forze dell’ordine hanno ribadito il loro “impegno nella protezione di tutti gli esseri viventi e nella piena applicazione della legge”. L’ex consigliere comunale e il suo complice dovranno ora rispondere delle loro azioni di fronte alla magistratura.