Un ordigno rudimentale è esploso nella notte davanti all’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore del programma di inchiesta Report. L’esplosione ha completamente distrutto l’auto del giornalista e danneggiato quella della figlia, che era passata dal luogo venti minuti prima dell’accaduto. L’episodio, avvenuto a Pomezia, viene investigato dalla procura di Roma che valuta l’aggravante del metodo mafioso. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha disposto il rafforzamento delle misure di protezione per il giornalista, già sotto scorta dal 2021.
La dinamica dell’attentato
L’esplosione è avvenuta nelle prime ore del mattino davanti al cancello di casa del giornalista. Sigfrido Ranucci ha confermato di essere in auto con la scorta dei carabinieri per sporgere denuncia poco dopo la scoperta dell’accaduto. “Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell’esplosivo” ha dichiarato il giornalista ai media.
La figlia del giornalista aveva parcheggiato la propria auto nello stesso luogo appena venti minuti prima dell’esplosione. “Lei ha posteggiato la sua auto ed è passata da lì venti minuti prima dell’accaduto” ha spiegato Ranucci, sottolineando la potenziale gravità delle conseguenze. “Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice”.
Le indagini in corso
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso. A coordinare gli accertamenti è il pm Carlo Villani. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica precisa dell’attentato e identificare i responsabili.
Sigfrido Ranucci è sotto scorta dal 2021 quando venne intercettato un piano di un narcotrafficante in contatto con la ‘ndrangheta per ucciderlo. Il giornalista godeva già di una forma di tutela mobile dal 2009, a testimonianza del livello di rischio associato al suo lavoro di inchiesta.
Il rafforzamento della sicurezza
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato: “Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”. In una nota ha espresso “piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia”.
Il ministro ha assicurato “il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori” dell’attentato.
Le reazioni del mondo politico
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso “piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito”. In una nota da Palazzo Chigi ha affermato che “la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito il gesto “gravissimo, vile, inaccettabile”. In un messaggio sul profilo X del ministero ha scritto: “Restare la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi”.
Diverse voci dell’opposizione si sono unite nella condanna. La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di “attentato alla democrazia e alla libertà di informazione. Un attacco vile e pericoloso”. Gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai hanno affermato: “Siamo sconvolti. L’attentato contro Sigfrido Ranucci è un colpo diretto al cuore della nostra democrazia”.
La solidarietà del mondo dell’informazione
L’Usigrai ha espresso vicinanza a Ranucci, sottolineando come si tratti di “un attentato spaventoso che ci riporta indietro agli anni più bui”. Il sindacato giornalistico Rai ha denunciato “il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione” di Report.
La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) ha definito l’attentato “un salto di qualità”. Il presidente Vittorio di Trapani ha osservato: “È successo nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista di inchiesta uccisa a Malta con una autobomba 8 anni fa. È un fatto che ci richiama ad anni bui del nostro Paese”.
Rai e il suo Cda hanno espresso “massima e convinta solidarietà a Sigfrido Ranucci” respingendo “con forza e determinazione ogni tentativo di intimidire chi svolge il proprio lavoro al servizio del pubblico”. L’ad Rai Giampaolo Rossi e l’intera azienda “si stringono al fianco di Sigfrido Ranucci ed esprimono massima solidarietà per il grave e vile attentato intimidatorio”.
Il contesto e i temi di Report
L’attentato arriva pochi giorni dopo l’annuncio da parte di Ranucci dei temi della prossima stagione di Report. Il programma avrebbe dovuto tornare in onda il 26 ottobre su Rai3 ogni domenica alle 20:30. Tra gli argomenti annunciati: fondi cultura, scuola, eolico, sanità e banche.
Il conduttore aveva spiegato in un video sui social che “la nostra squadra ha lavorato pancia a terra” per preparare la nuova stagione del programma di inchieste. Questo grave episodio rappresenta l’ultimo di una serie di intimidazioni contro giornalisti che svolgono inchieste su temi sensibili. La bomba all’auto di Ranucci riaccende i riflettori sulle condizioni di sicurezza per chi fa giornalismo d’inchiesta in Italia.




























