Una lunga lotta contro il tempo, conclusa con un epilogo tragico. Octay Stroici, l’operaio rumeno di 66 anni sepolto dal crollo di una parte della Torre dei Conti ai Fori Imperiali, non ce l’ha fatta. Estratto vivo dalle macerie dopo undici estenuanti ore di soccorso, il suo fisico non ha retto allo stress e ai traumi subiti.

Le sue condizioni, critiche fin dal principio, sono precipitate rapidamente dopo il trasporto d’emergenza in ospedale, dove poco dopo la mezzanotte è sopraggiunto l’arresto cardiocircolatorio.

L’incidente ha coinvolto quattro dei nove operai impegnati nei lavori di restauro dell’antica struttura. Il dramma si è consumato in due distinti cedimenti, il secondo dei quali, avvenuto mentre i vigili del fuoco erano già operativi sul posto, ha reso ancor più complesse e pericolose le operazioni di salvataggio.

La sequenza del doppio crollo

I primi tre operai sono rimasti coinvolti nel cedimento iniziale della struttura. I soccorritori sono riusciti a trarli in salvo relativamente in fretta. La situazione è drasticamente peggiorata con il secondo crollo. Questo evento ha sepolto Octay Stroici sotto una massa di materiali, trasformando la ricerca in una corsa contro il tempo. La paura di ulteriori cedimenti ha reso l’area estremamente instabile, costringendo le squadre a un lavoro di precisione.

Le operazioni sono proseguite senza sosta, con i vigili del fuoco che hanno scavato anche a mani nude per raggiungere l’uomo. La protezione civile e i sanitari hanno supportato le delicate fasi del soccorso. L’obiettivo primario era stabilizzare l’area e creare un varco per raggiungere l’operaio, del quale si sapeva fosse ancora vivo e cosciente.

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La camera d’aria e il dialogo con i soccorritori

Nonostante la posizione terribile, i soccorritori sono riusciti a creare uno spazio vitale per Octay Stroici. L’uomo è stato messo in sicurezza all’interno di una camera d’aria, una piccola sacca che gli ha permesso di respirare e di comunicare. Fonti dei vigili del fuoco hanno riferito che l’operaio è rimasto vigile e ha collaborato con le squadre per tutta la durata del suo calvario.

Questo dialogo costante è stato un elemento cruciale per i soccorsi. Ha permesso di monitorare le sue condizioni e di mantenere alto il suo morale. Per oltre dieci ore, le sue voci e le sue urla sono state il faro che ha guidato il lavoro instancabile di decine di persone. La sua resistenza ha rappresentato un barlume di speranza in una situazione disperata.

L’estrazione e la corsa in ospedale

Attorno alle 22:30 di ieri sera, il momento del ritrovamento. I vigili del fuoco sono riusciti finalmente a liberare Octay Stroici dalle macerie. L’operazione di estrazione è stata delicatissima, data la precarietà delle sue condizioni fisiche. Non appena è stato portato all’aperto, un forte applauso è scoppiato spontaneamente tra i presenti, un momento di commozione e sollievo collettivo.

L’uomo, però, versava in condizioni gravissime. È stato immediatamente trasferito su un’ambulanza, che è partita in codice rosso alle 22:50 in direzione del Policlinico Umberto I. Il personale medico ha tentato tutto il possibile durante il trasporto e nel pronto soccorso dell’ospedale per stabilizzarlo. Lo stress fisico e psicologico prolungato, unito ai traumi, ha però avuto il sopravvento.

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La morte in ospedale

Poco dopo la mezzanotte, nonostante gli sforzi disperati dei medici, Octay Stroici ha perso la sua battaglia. Le sue condizioni sono precipitate rapidamente, portando a un arresto cardiocircolatorio irreversibile. La notizia della sua morte ha spento la flebile speranza che si era accesa al momento dell’estrazione. La procura di Roma ha aperto un’indagine per accertare le dinamiche e le responsabilità dell’accaduto.

Gli investigatori stanno già acquisendo documenti e sequestrando l’area per analizzare le cause del doppio crollo. L’attenzione si concentra sulle procedure di sicurezza in vigore nel cantiere e sulla stabilità della struttura stessa, oggetto di lavori di restauro. L’incidente riaccende i riflettori sulla sicurezza nei cantieri e sulla tutela dei lavoratori, specialmente in contesti storici e complessi.

Un bilancio amaro e le indagini in corso

L’episodio si conclude con un bilancio profondamente amaro. Tre operai feriti, ma salvati, e una vita spezzata. La tragedia di Octay Stroici non è solo un incidente sul lavoro, ma una vicenda umana che ha mostrato il coraggio dei soccorritori e la resistenza di un uomo che ha lottato fino all’ultimo respiro. La sua storia, dalle urla nelle macerie alla speranza dell’estrazione, fino al silenzio della morte, segna un altro triste capitolo. Le autorità competenti hanno assicurato massima trasparenza nelle indagini per fare piena luce su quanto accaduto.

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