Il governo sta valutando di introdurre un cambiamento significativo per le circa 750mila famiglie che percepiscono l’Assegno di inclusione (Adi). L’obiettivo è eliminare il cosiddetto “mese di sospensione” tra la fine del primo ciclo di erogazione e l’inizio del successivo rinnovo, permettendo una continuità nei pagamenti. Se confermato, il provvedimento eviterebbe uno stop di 30 giorni e garantirebbe un assegno aggiuntivo da circa 670 euro .

Cos’è l’Adi e come funziona oggi

L’Assegno di inclusione è una misura di supporto economico attiva dal gennaio 2025 e destinata ai nuclei familiari con Isee inferiore a 10.140 euro annui. La misura è a condizione che al loro interno ci sia almeno una persona con più di 60 anni, un minore, un disabile oppure un soggetto in condizione di svantaggio.

La normativa attuale prevede un’erogazione mensile fino a 669 euro, per una durata iniziale di 18 mesi. Al termine di questo periodo, il beneficio può essere rinnovato per altri 12 mesi, ma solo dopo un mese di interruzione. Proprio questo mese “vuoto” – in cui la famiglia rimane priva di sostegno economico – è finito sotto esame, considerato troppo penalizzante per chi vive già in condizioni di fragilità.

Verso una modifica strutturale

L’ipotesi in discussione presso il Ministero del Lavoro mira a rendere il rinnovo immediato, senza più la pausa obbligatoria. La prima bozza di modifica normativa prevede che, al termine dei 12 mesi di proroga, l’assegno possa essere nuovamente riconosciuto con semplice domanda, a patto che siano rispettati i requisiti e completati gli obblighi previsti.

Leggi anche:  Mio figlio non mangia a scuola: è colpa della merenda o c'è dell'altro?

Una soluzione che renderebbe la prestazione più stabile, evitando il ricorso a misure-tampone come il bonus straordinario da 500 euro erogato lo scorso luglio. Questa misura straordinaria è stata attivata quando oltre 400mila famiglie si erano trovate improvvisamente senza l’assegno.

Come richiedere il rinnovo

Il rinnovo dell’Adi non è automatico: per ottenerlo, è necessario un nuovo passaggio attraverso i servizi sociali del proprio Comune. Gli operatori devono verificare l’andamento del percorso di inclusione già avviato e confermarne la validità o proporre modifiche.

Solo dopo questo incontro e la firma del nuovo “patto personalizzato” – insieme al patto di attivazione digitale individuale – si potrà inoltrare la domanda all’Inps. Chi non si presenta agli appuntamenti o si rifiuta di sottoscrivere gli impegni concordati, perde il diritto all’assegno.

I requisiti fondamentali per l’accesso alla misura

Per accedere all’Assegno di inclusione, le famiglie devono possedere requisiti reddituali e compositivi specifici. L’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non deve superare la soglia di 10.140 euro annui.

Il nucleo familiare deve includere almeno un componente in una condizione specifica: un over 60, un minorenne, una persona con disabilità o un individuo in condizione di svantaggio accertata. La misura combina il sostegno al reddito con un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

Il contesto normativo e le prospettive future

L’evoluzione della normazione sull’Assegno di inclusione riflette una crescente attenzione alla stabilità del sostegno economico per le famiglie vulnerabili. La possibile eliminazione del mese di sospensione rappresenta un affinamento della misura basato sull’esperienza dei primi mesi di applicazione.

Leggi anche:  Villa Crespi, quanto costa un weekend d'autunno a “casa”. Tutti i prezzi!

L’iter per la modifica normativa è inserito nel più ampio contesto della prossima Legge di Bilancio 2026. L’approvazione definitiva è quindi subordinata al percorso parlamentare che il disegno di legge affronterà nei prossimi mesi.

L’impatto sulla vita delle famiglie

La continuità del sostegno economico rappresenta un elemento cruciale per la stabilità delle famiglie in condizioni di fragilità. L’assegno di 670 euro mensili costituisce spesso una componente essenziale del bilancio familiare.

L’eliminazione del mese di interruzione eviterebbe a centinaia di migliaia di nuclei familiari di dover far fronte a una improvvisa riduzione delle risorse economiche. Questo intervento risponde all’esigenza di una protezione sociale più stabile e prevedibile.

Le procedure amministrative e i tempi

Le famiglie interessate al rinnovo dovranno comunque rispettare l’iter amministrativo previsto dalla normativa. La richiesta di rinnovo dovrà essere presentata secondo le modalità e i tempi che verranno stabiliti dalla nuova procedura.

I servizi sociali dei Comuni mantengono un ruolo centrale nella verifica della permanenza dei requisiti e nell’aggiornamento del progetto di inclusione. La continuità del beneficio non comporterà un alleggerimento dei controlli o degli obblighi correlati.

L’Assegno di inclusione si conferma come uno strumento dinamico di sostegno alle famiglie in difficoltà. La possibile modifica rappresenta un perfezionamento importante della misura, finalizzato a garantire una protezione sociale più efficace e continuativa.

Leggi anche:  Scuolabus finito in un torrente in Valtellina. Autista in condizioni gravi
Leave a Comment

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *