Una potenziale svolta storica nel conflitto israelo-palestinese è stata annunciata. Dopo 734 giorni di conflitto, è stato raggiunto un accordo di pace che prevede il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. L’annuncio è arrivato direttamente dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha definito l’intesa come “la prima fase di un piano per una pace forte e duratura”.
Il governo italiano ha accolto la notizia con favore, esprimendo la massima disponibilità a contribuire al processo di pace, anche con l’invio di militari in un’eventuale forza internazionale. L’accordo, la cui firma ufficiale è prevista nelle prossime ore, rappresenta un momento cruciale per le sorti di tutta la regione .
L’annuncio dell’accordo di pace è stato dato direttamente da Donald Trump. Ha dichiarato che Israele e Hamas “hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace”. Ha inoltre aggiunto: “Credo che gli ostaggi torneranno lunedì e che ci saranno anche i corpi di quelli morti”.
L’annuncio specifica che le truppe israeliane (Idf) si ritireranno “entro una linea stabilita”, un primo passo concreto verso la de-escalation. Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato: “Con l’aiuto di Dio, riporteremo tutti a casa” .
L’accordo prevede il rilascio di quasi duemila prigionieri palestinesi. Subito dopo la firma, prevista per le 11 ora italiana, si riunirà il governo israeliano. Una fonte vicina ad Hamas ha dichiarato che “il movimento dovrà affrontare le fasi più difficili del piano, tra cui il disarmo e l’esilio dei leader”. Questo passaggio segnerebbe una trasformazione radicale per l’organizzazione che governa Gaza .
Le reazioni della politica italiana sono state immediate e positive. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito l’accordo “una notizia straordinaria”, ringraziando Trump e i Paesi che hanno svolto un ruolo di mediazione. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dettagliato l’impegno italiano: “L’Italia è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza”.
Tajani ha confermato la disponibilità a “inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina”, sottolineando un coinvolgimento diretto dell’Italia nel futuro assetto della regione .
Il contesto di questa notizia è il conflitto più lungo nella recente storia del Medio Oriente, giunto al suo 734esimo giorno. L’annuncio di un piano di pace di questa portata, che affronta temi spinosi come il ritiro militare, il rilascio di prigionieri e il futuro di Hamas, segna un momento di potenziale discontinuità. L’impegno internazionale, evidenziato dalle dichiarazioni italiane, appare fondamentale per sostenere e monitorare la fragile road map verso una pace duratura .