Una studentessa 19enne ha subito violenza sessuale all’interno del suo appartamento a Pavia da un uomo che conosceva di vista. L’aggressore, un vicino di casa di 29 anni, è riuscito a entrare con l’inganno lunedì mattina 6 ottobre. Le urla della giovane hanno allertato un’altra residente del condominio, che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine.

L’uomo è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata e rinchiuso nel carcere di Torre del Gallo. La vittima, in stato di shock, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale San Matteo, dove è stata medicata e dimessa dopo alcune ore.

La scusa del latte e l’aggressione

Il fatto è accaduto in un condominio vicino all’università. La studentessa si trovava sola in casa dopo che il fidanzato era uscito. Quando l’uomo ha bussato alla sua porta, la ragazza, pur non avendo con lui una familiarità, lo ha riconosciuto come un vicino.

La richiesta apparentemente banale e innocua di un po’ di latte l’ha indotta ad aprire senza sospetti. Una volta varcata la soglia, tuttavia, l’uomo ha immediatamente mostrato le sue reali intenzioni. L’ha aggredita nel soggiorno dell’appartamento e le ha fatto violenza. Questo episodio dimostra come la fiducia data a un volto noto possa essere strumentalizzata per compiere azioni criminali.

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L’allarme di una vicina e l’intervento dei soccorsi

Le urla di terrore e dolore della diciannovenne non sono passate inosservate. Le urla disperate hanno attirato l’attenzione di un’altra donna che risiede nello stesso stabile. La vicina, prontamente, ha contattato i numeri di emergenza.

Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia, che hanno trovato la giovane in uno stato di profondo shock psicologico e fisico. I sanitari del 118 le hanno prestato le prime cure direttamente sul posto, per poi trasportarla all’ospedale San Matteo di Pavia.

In ospedale i medici l’hanno curata per le ferite riportate durante l’aggressione. La sua permanenza in pronto soccorso si è conclusa dopo alcune ore, con la concessione della dimissione.

L’arresto e la custodia in carcere

Le forze dell’ordine, sulla base della descrizione fornita dalla vittima e della tempestiva segnalazione, hanno rintracciato e fermato il 29enne nelle vicinanze. L’uomo, residente nello stesso edificio, è stato sottoposto a fermo e condotto in caserma per l’interrogatorio.

Dopo le formalità di rito, la polizia lo ha arrestato. L’accusa formulata dalle autorità è di violenza sessuale aggravata. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la sua custodia cautelare in carcere. L’uomo è attualmente detenuto nella casa circondariale pavese di Torre del Gallo, in attesa del procedimento penale.

Il contesto e le dinamiche degli ingressi con inganno

Questo grave episodio di cronaca riporta l’attenzione sui rischi connessi ad aprire la porta di casa a persone non pienamente conosciute, anche quando si tratta di vicini. Le forze dell’ordine ricordano spesso che le aggressioni in ambiente domestico spesso iniziano con un inganno alla porta.

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La tecnica di utilizzare una scusa plausibile, come chiedere un aiuto banale, è un metodo purtroppo collaudato per indurre le vittime ad abbassare la guardia. La polizia invita i cittadini alla massima prudenza, raccomandando di verificare sempre l’identità di chi si presenta alla porta e, in caso di dubbi, di non esitare a non aprire e a contattare immediatamente il 112.

Le verifiche e l’indagine della polizia

Gli investigatori stanno ricostruendo l’esatto accaduto e la condotta del sospettato prima e dopo l’aggressione. Le attività investigative si stanno concentrando sul racconto della vittima, sulle testimonianze dei vicini e su eventuali prove materiali.

La polizia sta anche valutando se esistano precedenti o altre segnalazioni a carico dell’uomo arrestato. L’obiettivo è consolidare il quadro probatorio a supporto dell’accusa per il processo. Le autorità hanno garantito il massimo riserbo sulle indagini in corso per non pregiudicare il lavoro degli investigatori e il percorso giudiziario.

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