La Nato ha avviato l’esercitazione nucleare annuale Steadfast Noon, con il coinvolgimento diretto di 14 Paesi membri. Le attività, che dureranno due settimane, si svolgono principalmente nei Paesi Bassi, ma includono anche basi in Belgio, Regno Unito e Danimarca. Secondo il segretario generale Mark Rutte, si tratta di un «chiaro segnale agli avversari potenziali» e di una dimostrazione concreta della volontà dell’Alleanza di difendere ogni Stato membro da possibili minacce.
L’iniziativa arriva in un momento delicato per la sicurezza europea, segnato da incursioni aeree non autorizzate e dall’aumento delle tensioni internazionali.
Dove e quando si svolge l’esercitazione
Steadfast Noon è un’esercitazione che si ripete ogni anno e che, a rotazione, viene ospitata da diversi Paesi membri della Nato. Nel 2025 il fulcro delle operazioni è la base aerea di Volkel, nei Paesi Bassi. Da qui partono i velivoli militari incaricati di simulare missioni di trasporto e sgancio di ordigni nucleari, senza però utilizzare armamenti reali.
Oltre all’Olanda, le attività si estendono a basi situate in Belgio, Regno Unito e Danimarca. Alcune manovre si svolgono sopra il Mare del Nord, un’area strategica per la sicurezza dei corridoi aerei e marittimi dell’Alleanza. La durata complessiva è di circa due settimane, periodo durante il quale le forze aeree degli Stati partecipanti si alternano in operazioni di addestramento coordinate.
Chi partecipa a Steadfast Noon
All’esercitazione prendono parte 14 Paesi dell’Alleanza, compresa l’Italia. La Nato non ha diffuso l’elenco completo, ma è noto che vi partecipano Stati che possiedono armi nucleari e Paesi che, pur non disponendone, contribuiscono con mezzi aerei e personale specializzato.
Non tutti i Paesi coinvolti ospitano armamenti nucleari sul proprio territorio. L’obiettivo principale è verificare la capacità di cooperazione tra le forze aeree di diverse nazioni, mantenendo standard comuni di addestramento e rafforzando la cosiddetta “condivisione nucleare”, cioè il sistema che consente agli Stati non dotati di armi atomiche di contribuire alla strategia di deterrenza sotto comando Nato.
Il messaggio politico della Nato
Secondo Mark Rutte, le esercitazioni nucleari non hanno soltanto una funzione tecnica, ma rappresentano un chiaro messaggio politico e strategico. «Possiamo e vogliamo difendere ogni alleato da ogni possibile minaccia», ha dichiarato dalla base di Volkel.
La Nato sottolinea che Steadfast Noon fa parte della dottrina di difesa collettiva prevista dall’articolo 5 del Trattato Atlantico, secondo cui un attacco contro un membro equivale a un attacco contro tutti. La scelta di mantenere regolari manovre nucleari è interpretata come un modo per assicurare agli Stati membri che la protezione offerta dall’Alleanza resta attiva ed efficace.
Il contesto delle incursioni con droni
L’esercitazione avviene in un quadro di aumentata attività di droni nello spazio aereo europeo. Negli ultimi mesi, i Paesi Nato hanno denunciato incursioni di velivoli russi senza pilota nelle aree di confine orientali e, più recentemente, sorvoli non autorizzati su Copenaghen.
Il colonnello statunitense Daniel Bunch, a capo delle operazioni nucleari dell’Alleanza, ha dichiarato che «queste incursioni più frequenti sono ovviamente qualcosa che stiamo monitorando attentamente». Ha aggiunto che i droni non costituiscono una novità per le forze Nato: «I droni sono qualcosa che conosciamo bene». L’attenzione resta comunque alta, poiché tali episodi vengono interpretati come possibili test di vulnerabilità delle difese europee.
Obiettivi operativi di Steadfast Noon
Le esercitazioni nucleari come Steadfast Noon hanno diversi obiettivi:
- Mantenere la prontezza operativa delle forze aeree e dei sistemi di comando.
- Testare la catena di comando e controllo che in caso di emergenza dovrebbe gestire l’impiego di armi nucleari.
- Garantire interoperabilità tra velivoli, equipaggi e basi aeree di Paesi diversi.
- Rafforzare la deterrenza, scoraggiando eventuali attori ostili dall’intraprendere azioni militari contro membri Nato.
Tali manovre si svolgono con cadenza annuale, indipendentemente dalle tensioni internazionali del momento, ma assumono un rilievo particolare quando coincidono con episodi che mettono alla prova la sicurezza collettiva.
Gli sviluppi futuri
La Nato prevede di continuare a organizzare esercitazioni come Steadfast Noon anche nei prossimi anni, spostando di volta in volta i Paesi ospitanti. Secondo quanto dichiarato, questo permette a diverse nazioni di familiarizzare con procedure complesse e di mantenere elevata la credibilità della deterrenza nucleare.
L’Alleanza ha ribadito che, pur trattandosi di esercitazioni, l’impegno politico e militare dietro tali attività è reale e costante. In un contesto globale segnato da nuove minacce, tra cui l’impiego di droni e sistemi cyber, le manovre nucleari rimangono uno strumento centrale per dimostrare coesione e prontezza.