La vittoria al Festival di Sanremo 2025 avrebbe dovuto essere il momento più luminoso della carriera di Olly. Invece, per il cantautore genovese, il trionfo con “Balorda nostalgia” ha scatenato un turbine di polemiche che lo ha portato a fare una scelta inaspettata: rinunciare all’Eurovision e trovarsi faccia a faccia con Valerio Staffelli di Striscia la Notizia.

In un’intervista al Corriere della Sera del 4 ottobre, il ventitreenne artista ha rotto il silenzio su quei giorni concitati, svelando il profondo disagio provato di fronte a un sistema mediatico che, a suo dire, ha tentato di “sporcare” la sua storia. Le sue parole dipingono un ritratto complesso del mondo dello spettacolo italiano, tra la gioia per il successo artistico e le amarezze delle controversie televisive.

Una vittoria controversa e la rinuncia all’Eurovision

Il giovane cantante, al secolo Federico Olivieri, ha vinto la 75esima edizione del Festival di Sanremo imponendosi nella superfinale contro Lucio Corsi. Il suo brano “Balorda nostalgia”, che racconta con toni malinconici la fine di un amore, ha convinto pubblico e giurie. Tuttavia, il podio è stato solo l’inizio di un percorso accidentato.

Dopo una settimana di riflessione, Olly ha preso una decisione che ha sorpreso molti: ha rifiutato l’opportunità di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025.

Come ha spiegato su Instagram, la scelta nasceva dall’esigenza di “ascoltarsi” e di preservare il rapporto con il suo pubblico, preferendo concentrarsi sul suo tour già sold out. Al suo posto, è stato il secondo classificato Lucio Corsi a accettare l’incarico di volare a Basel con “Volevo essere un duro”.

“Qualcuno dirà che sto rinunciando a un sogno, qui credo di aver solo scelto di viverlo con i miei tempi”, ha scritto il cantante.

Il Tapiro d’Oro e le accuse di Striscia la Notizia

La rinuncia all’Eurovision e i retroscena della vittoria hanno attirato l’attenzione dei tabloid televisivi. Striscia la Notizia, il tg satirico di Canale 5, ha deciso di consegnare a Olly il suo controverso premio, il Tapiro d’Oro.

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L’inviato Valerio Staffelli ha raggiunto il cantante per porgli domande dirette, incentrate su due punti: l’ipotesi che il rifiuto dell’Eurovision fosse legato alla paura di cantare senza autotune, e il sospetto che la vittoria a Sanremo fosse in realtà orchestrata dalla sua manager, Marta Donà.

Striscia la Notizia, attraverso un servizio di Pinuccio, aveva infatti insinuato che Olly fosse stato agevolato durante la kermesse, esibendosi in fasce orarie di massimo ascolto e in una serata con competitori meno agguerriti.

Di fronte alle telecamere, Olly ha respinto con decisione tutte le accuse. Sull’autotune ha tagliato corto: “Se fosse per questo motivo l’avrei detto: non vado perché ho già il mio tour, con tanta gente che vuole sentirmi”. Quanto alla manager, l’ha difesa con forza, definendola una “brava professionista” che “merita tutto il successo che ha avuto perché lavora duramente”.

“Una bella storia sporcata”: lo sfogo di Olly

A mesi di distanza, l’artista torna su quell’episodio con amarezza. Nell’intervista al Corriere della Sera, Olly confessa senza giri di parole la sua delusione per come è stata gestita quella vicenda.

“Ho ricevuto un Tapiro perché si parlava di una vittoria a Sanremo decisa da un’oligarchia. La mia è una bella storia che è stata sporcata”, dichiara al giornale.

Il cantautore ammette che quell’esperienza ha influenzato la sua percezione del mezzo televisivo e la sua relazione con i media. “Può sembrare arroganza, ma ci sono sistemi in cui credo e altri dove non mi sento a mio agio. La televisione mi spaventa: non riesco ad averci a che fare”, spiega. La sua priorità, sottolinea, rimane un’altra: “La realtà dove devo riuscire ad esistere è quella fra me e il mio pubblico”.

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Questa presa di posizione si traduce in una scelta pratica riguardo al futuro: “Certo, magari eviterei Striscia la Notizia“. Un’affermazione che chiude simbolicamente i conti con il programma che lo aveva preso di mira.

Oltre le polemiche: il successo di un “bravo ragazzo”

Al di là delle controversie, la vittoria di Olly a Sanremo rappresenta un caso interessante nell’attuale panorama musicale italiano. Come notato da Domani, il cantante è diventato il portavoce di una generazione che “sta affrontando tutte le difficoltà di crescere in un periodo di crisi”, rappresentando un’alternativa a chi canta la violenza e la ribellione.

La sua “Balorda nostalgia” è fondamentalmente una canzone d’amore, che racconta una relazione finita e la nostalgia che continua a permanere.

Il suo successo è stato inoltre favorito da un cambiamento nel sistema di voto del Festival di Sanremo 2025. Come spiegato da Esquire, quest’anno il peso della giuria della stampa è stato “diluito” nella fase finale, dando più rilievo al voto del pubblico. Questo ha reso la vittoria di Olly ancora più rappresentativa del gusto degli spettatori.

La musica oltre le polemiche

La storia di Olly al Festival di Sanremo 2025 va ben oltre la semplice vittoria di una competizione canora. È il racconto di un artista giovane che, di fronte al successo, sceglie di rimanere fedele alla propria idea di musica e di rapporto con il pubblico, anche a costo di rinunciare a palcoscenici prestigiosi come l’Eurovision.

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Le polemiche sollevate da Striscia la Notizia e il conseguente Tapiro d’Oro consegnato da Valerio Staffelli hanno costretto il cantante a confrontarsi con il lato più spigoloso della notorietà. La sua reazione – un misto di difesa dei propri collaboratori e di critica verso certi meccanismi televisivi – rivela una personalità artistica consapevole e poco incline ai compromessi.

La sua esperienza solleva domande più ampie sul rapporto tra arte, intrattenimento e gossip, e su come un artista possa preservare la propria integrità in un ecosistema mediatico che spesso sembra privilegiare la polemica rispetto al contenuto musicale.

Per ora, Olly ha fatto la sua scelta: privilegiare il contatto con il pubblico dal vivo e guardare con cautela alla televisione. Solo il tempo dirà se questa strategia si rivelerà vincente per la sua carriera a lungo termine.

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