Il Sud Italia piange uno dei suoi imprenditori più visionari. Gianni Punzo, cavaliere del lavoro e fondatore di realtà che hanno scritto la storia economica del Mezzogiorno, si è spento a 88 anni. Napoletano di nascita e imprenditore per vocazione, Punzo ha costruito in quarant’anni di attività un sistema imprenditoriale unico nel suo genere, capace di unire commercio, logistica e innovazione.

La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama industriale italiano, ma la sua eredità continua a vivere attraverso opere concrete che hanno trasformato il territorio campano e non solo.

Gianni Punzo era un uomo che amava definirsi semplicemente “un mercante”, ma che in realtà è stato molto di più: un pioniere della distribuzione moderna, un coraggioso innovatore nei trasporti e soprattutto un visionario capace di vedere opportunità dove altri vedevano solo ostacoli. La sua storia, dall’umile bottega di famiglia alla creazione del Cis di Nola fino alla sfida nell’alta velocità con Italo, rappresenta un modello di imprenditorialità che ha ispirato generazioni.

L’Ascesa di un imprenditore visionario

Gianni Punzo ha iniziato giovanissimo il suo percorso nel mondo degli affari. Nato a Napoli nel 1937, a soli 13 anni cominciò a lavorare come “ragazzo di bottega” nell’azienda commerciale di prodotti tessili del padre, che amava definire “un gigante”.

Questa esperienza precoce gli permise di apprendere i fondamenti del commercio e di sviluppare quella passione per gli affari che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Nel 1960, insieme al fratello Pasquale, fondò la F.lli Punzo, di cui divenne amministratore unico. Successivamente diede vita alla Puntex SpA, un’azienda che raggiunse posizioni di rilievo nazionale nel comparto della grande distribuzione tessile.

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Il suo approccio imprenditoriale si distingueva per coraggio e capacità di visione, doti che lo portarono a intuire potenziali di crescita ben al di là dei confini del tradizionale commercio tessile. Questa fase iniziale della sua carriera rappresentò il fondamento su cui costruire progetti sempre più ambiziosi, dimostrando come un’umile attività familiare potesse evolversi in una realtà industriale di prima grandezza.

La nascita del Cis di Nola: Una scommessa vincente

Il 1977 segnò una svolta epocale nella carriera di Punzo e nell’economia campana. In quell’anno, infatti, Gianni Punzo riunì 12 operatori tessili con base in piazza Mercato, all’epoca polo del commercio all’ingrosso partenopeo, per dare vita a quello che sarebbe diventato il Cis di Nola, il maggiore sistema di distribuzione business-to-business d’Europa.

Il progetto partì con un capitale iniziale di appena 24 milioni di lire, ma grazie alla visione strategica di Punzo e alla sua tenacia, in pochi anni divenne un distretto di eccellenza capace di associare oltre mille aziende e di fatturare circa 9 miliardi di euro nel periodo di massimo splendore.

Il Cis di Nola non fu solo un successo commerciale – divenne un caso studio di rilevanza internazionale, tanto da attirare visite illustri come quella di Papa Giovanni Paolo II nel 1992 e del Presidente del Consiglio Romano Prodi nel 2007.

Punzo seppe trasformare un’idea apparentemente semplice – trapiantare il polo commerciale all’ingrosso di Piazza Mercato in una struttura moderna e organizzata – in un modello di sviluppo imprenditoriale integrato che avrebbe trainato l’economia di tutto il Mezzogiorno.

La Scommessa sull’Alta Velocità: La nascita di Italo

Nel 2006, Gianni Punzo compì una delle sue mosse più audaci. Insieme a Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Giuseppe Sciarrone, fondò Ntv SpA, la società che avrebbe lanciato sul mercato italiano i treni ad alta velocità “Italo”.

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Questa iniziativa rappresentava una scommessa senza precedenti nel panorama dei trasporti italiani, fino ad allora dominato dal monopolio delle Ferrovie dello Stato. Italo divenne il primo operatore privato in Europa a lanciare un progetto così ambizioso di sviluppo del trasporto ferroviario. L’avventura imprenditoriale fu finanziata con oltre un miliardo di euro di capitali privati, senza alcun aiuto o “paracadute” pubblico.

Il 28 aprile 2012, quando il primo treno Italo lasciò il binario della stazione di Napoli alle 7 del mattino, Punzo e i suoi partner dimostrarono che la liberalizzazione ferroviaria non solo era possibile, ma poteva rappresentare un volano per la crescita e l’innovazione del paese. Il successo di Italo trasformò l’esperienza italiana in un caso studio per l’Unione Europea, che avrebbe poi esteso il modello di liberalizzazione a tutto il continente.

Il distretto integrato: Logistica, Servizi e Sviluppo

La visione di Gianni Punzo andava ben oltre il semplice commercio all’ingrosso. Il suo obiettivo era creare un sistema imprenditoriale integrato che unisse logistica, trasporti e servizi in un unico distretto moderno ed efficiente.

Nel 1987 promosse la Cisfi SpA, una società finanziaria con l’obiettivo di sviluppare nuovi progetti nella logistica e distribuzione commerciale. Attraverso questa società creò l’Interporto Campano SpA, una struttura logistica intermodale di rilevanza internazionale, unica realtà operativa nel Centro-Sud Italia.

Nel 2007 completò la sua visione con la creazione del Vulcano Buono, un centro servizi progettato da Renzo Piano e ispirato al Vesuvio, che divenne un punto di aggregazione per attività commerciali, eventi culturali e di divertimento.

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Oggi il distretto creato da Punzo unisce CIS, Interporto e Vulcano Buono in un’area di 5 milioni di metri quadrati, che riunisce 1.000 aziende, occupa 9.000 addetti e registra un fatturato complessivo di circa 7 miliardi di euro. Un modello di filiera logistico-commerciale unico in Europa che continua a generare sviluppo e occupazione.

Riconoscimenti e vita privata

Gianni Punzo ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività imprenditoriale. Nel 1991 fu nominato Cavaliere del Lavoro, mentre nel 2006 gli fu conferita la laurea honoris causa in management aziendale internazionale dalla Facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli.

Nel 2008 fu insignito del Premio San Gennaro, istituito dall’omonimo Comitato diocesano della Curia Arcivescovile di Napoli. Oltre all’impegno imprenditoriale, Punzo coltivò altre passioni. Fu vicepresidente del Calcio Napoli durante la presidenza di Corrado Ferlaino, contribuendo al successo della squadra negli anni in cui, con Diego Armando Maradona, vinse i suoi primi due scudetti nel 1987 e 1990.

Nella vita privata, lascia la moglie Geppina e i figli Lucio, Amalia e Simona, che portano avanti il ricordo di un uomo che, nonostante il successo, non dimenticò mai le umili origini e l’importanza dei valori familiari.

Addio a Gianni Punzo, pioniere del Sud Italia

Gianni Punzo ha dimostrato come visione e tenacia possano trasformare non solo un’azienda, ma un intero territorio. La sua eredità imprenditoriale, dal Cis di Nola a Italo, rimane una testimonianza concreta di come il Sud Italia possa esprimere eccellenze di livello mondiale quando a guidare sono competenza, coraggio e lungimiranza.

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