Una tranquilla gita in canoa nel Golfo di Napoli si è trasformata in una tragedia irreparabile. Il corpo senza vita di Daniele Scotto Rosato, il finanziere 30enne scomparso da ieri, è stato ritrovato questa mattina nelle acque di Capo Miseno, a Bacoli, ponendo fine a una notte di ricerche febbrili. Il giovane, originario del luogo e in forza alla Guardia di Finanza, era in città per godersi un periodo di ferie quando ha deciso di affrontare il mare nonostante le avverse condizioni meteorologiche. Un evento luttuoso che ha gettato nello sconforto la comunità flegrea e che riaccende i riflettori sui pericoli del mare quando lo si sottovaluta.
Dall’allarme delle famiglie alle operazioni di soccorso: la timeline della tragedia
La macchina dei soccorsi si era attivata nella giornata di ieri, giovedì 2 ottobre, dopo che il giovane non aveva fatto ritorno a casa. I genitori, insospettiti dalla sua assenza, hanno dato l’allarme, allertando le forze dell’ordine.
Le prime ricostruzioni hanno permesso di stabilire che Daniele era stato avvistato per l’ultima volta intorno alle 15:30 presso Capo Miseno. Stava entrando in acqua con la sua canoa, avventurandosi in mare nonostante fosse stata diramata un’allerta meteo per vento forte e mare agitato.
Immediatamente è scattata un’impressionante operazione di ricerca e soccorso, coordinata dalla Capitaneria di Porto di Pozzuoli e condotta congiuntamente da uomini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.
Le ricerche, proseguite incessantemente per tutta la notte, hanno visto l’impiego di due motovedette e due elicotteri che hanno battuto palmo a palmo l’intero tratto di costa compreso tra Miseno e la vicina spiaggia di Miliscola, da dove il giovane era partito.
La speranza di trovare il 30enne ancora in vita ha tenuto impegnati i soccorritori fino all’alba, ma il ritrovamento odierno, avvenuto intorno alle ore 8, ha purtroppo messo fine a ogni attesa in modo drammatico. Poco distante dal luogo del ritrovamento, gli agenti hanno rinvenuto anche la canoa, muta testimone della sciagura.
Capo Miseno: tra bellezza e insidie
Il luogo di questa tragedia, Capo Miseno, è noto per la sua suggestiva bellezza paesaggistica. L’area, che offre panorami mozzafiato sul golfo, è anche una popolare destinazione per escursionisti, con un sentiero di 5,6 km considerato di difficoltà moderata.
Tuttavia, la sua conformazione e l’esposizione a determinate correnti possono rendere le condizioni del mare particolarmente pericolose in caso di maltempo.
Le autorità marittime ribadiscono spesso l’importanza di consultare i bollettini meteo-marini prima di affrontare uscite in mare, specialmente con mezzi come canoe e kayak, che offrono scarsa stabilità in acque agitate. L’incidente di oggi serve come un duro monito su come la forza della natura possa essere sottovalutata in un attimo di distrazione o di eccessiva sicurezza.
La vittima: un giovane di Bacoli in ferie
Daniele Scotto Rosato, 30 anni, era un maresciallo della Guardia di Finanza. Nativo di Bacoli, prestava però servizio al Nord Italia ed era tornato nella sua città natale da qualche giorno proprio per godersi un periodo di ferie.
La notizia della sua morte ha provocato un immenso dolore tra i suoi familiari, gli amici e i colleghi. La comunità di Bacoli, un comune della città metropolitana di Napoli, si è ritrovata unita nello sconcerto e nel cordoglio per la prematura scomparsa di un giovane concittadino, la cui vita è stata stroncata nel fiore degli anni.
Sulla salma è stata disposta l’autopsia dal magistrato di turno, un atto necessario per accertare con precisione i tempi e le dinamiche che hanno condotto alla morte, facendo piena luce su ogni aspetto della vicenda.
Un monito crudele: il rispetto del mare come unica certezza
Questa tragedia, oltre a lasciare un vuoto incolmabile tra i familiari e gli amici di Daniele, si pone come un drammatico promemoria sui pericoli del mare. Uscire in barca o in canoa senza una meteo favorevole è un rischio che, troppo spesso, viene pagato a caro prezzo.
Le condizioni meteo di ieri, caratterizzate da vento forte e mare mosso, sono state probabilmente fatali per il giovane finanziere, come emerge dalle prime, concise, ricostruzioni delle forze dell’ordine.
Anche i luoghi più familiari e apparentemente tranquilli possono nascondere insidie quando le condizioni ambientali non sono ottimali. La competenza e l’autorevolezza delle dichiarazioni della Capitaneria di Porto, che da sempre si spende in campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza nautica, rendono questo evento ancor più amaro.